Foto di: Paolo Ferraglio

Intervista a Valeria Battaini

Intervista a Valeria Battaini, straordinaria attrice e creatrice del format “Dai Nonna” si racconta. Scopriamo insieme la sua dirompente vitalità.

Valeria Battaini é una carissima amica, conosciuta grazie alla sua raccolta di fiabe “Dai nonna” della quale mi sono innamorata.

Poi conoscendoci meglio e visitando il suo sito, ho scoperto che é un’attrice straordinaria con alle spalle tanta esperienza.

Direi a questo punto di passare la parola a Valeria:

Valeria: Anzitutto Grazie, ho cercato di realizzare e di insegue i miei sogni teatrali.

A volte ho l’impressione di aver realizzato qualcosa altre volte invece mi accorgo che ho bisogno di continuare a cercare.

Quali sono le tue passioni e qual’é stata la tua formazione?

Valeria:  Dal punto di vista delle passioni nè ho avute di piccole e grandi dalla lettura ell’equitazione; dalla fotografia all’acquerello; dal viaggiare a fare Yoga.

Però in tutta la mia vita la sola passione costante, da quando ho 14 anni, è quella per la recitazione e per il teatro.

E, negli ultimi anni, anche tutto quello che ha a che fare con le registrazioni vocali e sonore.

Quindi tutto quello che a a che fare con la spikeraggio, voiceover e registrazioni ambientali.

Per quanto riguarda la formazione dopo aver frequentato il liceo classico a Brescia mi sono iscritta a Venezia a conservazione dei beni culturali e mi sono laureata. 

Ho vissuto a Venezia 4 anni dove ho frequentato la scuola del teatro Stabile del Veneto; poi mi sono spostata a Modena e ho frequentato la scuola: Emilia Romagna teatro.

In seguito ho frequentato un numero considerevole di vari laboratori, corsi, stage e incontri con artisti e registi. 

In questa intervista a Valeria Battaini le sorprese non mancano!

Le attività che hai fatto sono veramente tante mi piacerebbe che tu mi raccontassi quali sono state quali sono più significative.

Valeria: Dal punto di vista formativo sono stata selezionata come attrice in una produzione di Paola Teresa Bea e quella per me é stata determinante.

Questa esperienza ha dato un input alle scelte successive. 

Un’altra è stata lavorare con Stefano Bercelli, attore e regista, ed è stato un anno e mezzo molto molto intenso seguito da tournée.

Poi a Brescia ho fondato con Roberta Monita, poi si é aggiunta anche Francesca Mainetti, una compagnia teatrale che si chiama teatro 19.

Con teatro 19 in particolare lavoriamo a stretto contatto col territorio e con i cittadini e ci occupiamo di temi in relazione alla salute mentale. 

Quando lavoro non solo come attrice ma anche autrice o regista i momenti significativi sono quelli nei quali sento che ciò che faccio sia importante.

Ma naturalmente non solo per me ma anche per chi ne sta facendo esperienza e lo sta vivendo.

Perché lo avete chiamato teatro 19?

Valeria: Abbiamo scelto 19 pensando ai 19 anni, perché é un età di cambiamento, di svolta.

Finisce un ciclo e potenzialmente poi scegliere varie strade quindi ci piaceva questa energia in potenza che può esprimersi in vari modi.

Poi a un certo punto arrivano i podcast!

Entrambe credo ci siamo un po’ innamorate di questo strumento, raccontaci come nasce in te questa passione?

Valeria: Ho scoperto il podcast tre anni fa. 

Mi è sempre piaciuto ascoltare la radio, a volte facevo delle registrazioni di favole da dedicare a figli di amici e mi pensavo produttrice di contenuti audio.

Poi parlando con un mio allievo scopro i podcast che fino ad allora per me erano gli episodi della mia trasmissione radiofonica preferita ascoltati nel web.

Quando li ho scoperti me ne innamorata; ho cominciato ad ascoltarne tantissimi, ho imparato un sacco di cose e ascolto gli argomenti più svariati. 

E lì mi sono detta: é esattamente quello che mi piacerebbe fare!

Poi trovo che il mondo del podcast sia molto interessante perché è eterogeneo.

Nel senso che tra il podcast c’è chi si occupa di strategie di marketing e chi racconta storie di True Crime quindi ambiti completamente diversi.

Mi sembra che questo generi una competizione positiva; tutti hanno voglia di essere ascoltati ma proprio l’eterogeneità garantisce una crescita per tutti.

E in questo infinito mondo di podcaster perché ti è piaciuto raccontipodcast?

Valeria: Innanzitutto perché mi sembra un’ottima idea.

E anche perché nell’ambito più legato al mondo commerciale il Brand podcast é un veicolo pubblicitario molto meno aggressivo. 

Molto più interessante e mi convince proprio perché non è arrogante o sfacciato.

Inoltre i tuoi racconti mi sembrano molto efficaci, molto delicati e al contempo non aggressivi.

E poi il fatto che sia una startup qualcosa che nasce… mi piace proprio come idea perché significa che nasce da una necessità da un impulso creativo forte.

Da questo desiderio di comunicare e di sperimentare si sviluppa un enorme margine di crescita e perfezionamento.

Grazie Valeria Battaini per questa intervista, sono felicissima di lavorare con te e di trovare insieme una strada per crescere.

Sono anche entusiasta della nostra collaborazione perché la tua interpretazione aggiunge un valore gigantesco alle cose che scrivo!

Grazie.