La bellezza nel web

Alla domanda cos’è per te la “La Bellezza nel web” ho ricevuto diversi spunti di riflessione che desidero condividere per la loro originalità.

Ho raccolto i pareri degli imprenditori nell’ambio della gioielleria, nel settore cosmetico e specialisti del web marketing.

Ognuno ha ridisegnato con pennellate vibranti le sfumature di un concetto antico come il mondo ma che è cambiato, nel web, in maniera radicale.

L’amico Alessandro Lischetti, proviene da una famiglia di orafi attiva a Milano del 1910, e ha interpretato il tema con lucidità e una punta di rammarico.

Racconta: “La bellezza è un veicolo emozionale per la vita, un qualcosa di spontaneo e sincero.

In questo momento, tuttavia, vedo la bellezza più legata a uno studio ad una strategia.

Il che la rende meno spontanea, meno genuina. La bellezza per me è sempre qualcosa di intimo, di soggettivo.

Ora, invece, nel web e sui social l’opinione è estremamente influenzata da fattori esterni, da strateghi stregoni.

Si tratta di una bellezza meno individuare e più collettiva.

E’ l’opinione dei più, che componendosi, veicola la convinzione ed insieme ad essa la visione di bellezza.

Nel commercio un tempo vi era il passaparola, una pubblicità ben fatta.

Ma per lo più erano il nostro cuore e i nostri occhi ad avere il ruolo di trasmettere emozione e veicolare opinioni.

Oggi è il web che maggiormente ha il potere di influenzare e condizionare gusti e preferenze.

La nostra azienda ha sempre posto la “propria firma” nella qualità e nel design senza sentire la necessità di esser riconosciuti socialmente come un “Brand”.

Abbiamo sempre creduto nell’individualità, nella soggettività, il “one of a kind”, la pura bellezza.

Quell’oggetto che nessun altro avrà!

Ora, purtroppo, è l’oggetto prodotto in serie che vince.

Non per la sua qualità o bellezza ma grazie alla comunicazione marketing persuasiva e insistente.

Dunque è “bello” ciò che ha le caratteristiche per piacere a molte persone.

Una realtà a cui ci si deve abituare?

Il commercio esige adeguamento perché tutti: commercianti e compratori, siamo figli della necessità e della praticità.

La strada è ormai indicata, il dado è tratto; il web deciderà sempre più cos’è la bellezza.

Nè è conferma la crescita esponenziale dell’e-commerce nella gioielleria.

Un tempo i gioielli dovevano esser toccati, indossati, pesati, visti, apprezzati e infine, se ci trasferivano quell’emozione che solo la bellezza può dare, acquistati.

Ora ci si limiterà alla loro vista su un asettico schermo dove intuire la forma, immaginarlo addosso e… lasciarsi influenzare.

Per avere l’oggetto del desiderio basterà un clic sull’articolo suggerito dagli strateghi.

Saranno gli Stregoni del web a dirci cosa è bello.”

Ma ci sono altre interpretazioni della bellezza nel web, ad esempio opere collettive che l’essere umano ha potuto realizzare proprio perché esiste il web.

Il collega Alberto Pozzi, stimato professionista che opera nel web da decenni, scrive: “Bellezza.

Per me significa trovare in ciò che osservi una dimensione nuova, inattesa, stupefacente, affascinante, perfino soggiogante.

Qualcosa di unico ma, allo stesso tempo, anche qualcosa di ricorrente.

Un modello rassicurante di forme e contenuti, che mi accende però l’emozione conturbante del “mai visto”.

E come si concilia questa idea di Bellezza con il Web?

Il Web ha forme e regole ben stabili, nei quali si possono includere soluzioni e contenuti entusiasmanti, ammalianti.

La bellezza nel web significa rispettare alcune semplici forme che danno regolarità, ma allo stesso tempo forniscono soluzioni e contenuti entusiasmanti.

Per esempio, ho girato recentemente il sito ufficiale di Voyager 2, il veicolo spaziale in viaggio da quasi 50 anni che è uscito dal sistema solare e vaga nello spazio interstellare.

L’animazione di cosa vede Voyager 2 in questo momento è molto semplice, ma efficace e suggestiva; mi ha dato un’emozione profonda.

Ho percepito grande Bellezza.

Oppure Wikipedia.

Potrebbe sembrare banale e scontato, ma credo che non ci si renda conto della maestosità del progetto Wikipedia, non sempre, almeno.

Non ci si rende conto della magnificenza di ricondurre in un unico luogo tutto lo scibile umano su qualunque argomento e in diverse lingue.

Avere disponibile davanti agli occhi ogni giorno il risultato forse del più grande sforzo collettivo umano mai realizzato, paradossalmente lo rende invisibile.

Ma io, ogni volta che cerco qualcosa sulla vita di Bach, sulla trasformata di Fourier, sul Pleistocene, sugli Oasis, sull’Alto Medioevo, trovo la risposta su Wikipedia.

Ecco che allora ho un’emozione e avverto la presenza di una grande Bellezza”.

E ancora come può percepire la Bellezza nel web, una professionista che si occupa proprio di “Bellezza fisica”?

Eleonora Gavino, laureata in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche, è innamorata da sempre della Bellezza.

Ecco cosa risponde: “Se parliamo di bellezza di ciò che per noi è bello, per me la bellezza è emozione.

Forse sono solo un po’ nostalgica ma penso che la bellezza sia emozione sia nella vita reale, sia nel web.

L’esperienza di Roberta Donadelli, formulatrice e ricercatrice nel campo delle materie prime per la cosmesi e l’alimentazione, ci offre una vista aerea sul mondo.

Ci mostra come, a seconda delle aree geografiche, la bellezza viene percepita, ricercata e comunicata in modo differente.

“Nell’area occidentale la Bellezza è facilmente associabile alla ricchezza.

E’ un concetto diffuso ritenere che un prodotto caro, funziona!

L’idea, che ha fondamenti tutt’altro che realistici, è figlia della comunicazione marketing dei grandi brand.

Complice un benessere, cresciuto in fretta in molte fasce sociali.

Il filone asiatico associa la bellezza a concetti più spirituali.

Ciò che fa tendenza è la pelle perfetta, non una nuance, bianca, la pelle di una geisha!

E per ottenerla non sempre si bada a quanto il prodotto sia naturale o chimico.

Diametralmente opposta è la percezione che si riscontra in America.

Il continente del “tutto subito”, qui la Bellezza qui è efficienza, successo, ricchezza e benessere.

Due sono i trend che fanno tendenza: uno è quello della necessità di riconnettersi alla natura.

L’altro è, al contrario, ciò che può modificare la percezione negativa che le donne hanno di sé.

Da qui la necessità di ricorrere ai ritocchi chirurgici fino all’eccesso per poter sembrare sempre più giovani e ancora “in corsa”.

Quest’ultima tendenza porta comunque al distacco dal vero “io” e alla spersonalizzazione della propria bellezza.

Poi ci sono i Millennials che hanno rivoluzionato il modo di scegliere il loro brand preferito.

Entra in gioco la sostenibilità, il rispetto per l’ambiente e la preferenza per il km 0.

Ma ciò che appare rilevante è la continua ricerca, da parte di queste generazioni, di brand indipendenti.

Si tratta di machi che offrono nuove soluzioni al bisogno di “essere diversa”, unica.

Prova inconfutabile di questa necessità sono i miliardi di selfie che ogni giorno vengono postati sui social, provenienti da ogni angolo del mondo.

Infine, conclude Roberta Donadelli, per me la Bellezza è il sorriso! Quel sorriso appagato che nasce dal prendersi cura di sé, o da un ricordo olfattivo che richiama alla memoria momenti di benessere e, detto tra noi, anche un po’ da quella sensazione pacificante di aver fatto l’azione giusta per star bene con se stesse e per… mettersi la coscienza a posto!

Un’altra visione femminile, concisa ma efficace, della “bellezza nel web” l’ha data una cara amica: Mirella Simonati, direttore Marketing e Comunicazione.

“La bellezza nel web per me è sobrietà, correttezza, sorpresa e utilità. Per chi lo esercita come professione, la bellezza è ricerca continua”.

Per concludere, aggiungo solo che per me la “Bellezza nel web” è l’opportunità di incontro con persone tanto lontane e tanto affini a noi, lo scambio, le intese e la crescita costante che può nascere da questi “incontri”.

Quindi, la bellezza è, tra i tanti altri suggerimenti: incontro.