Dorotea

Dorotea si sentiva figlia d’Oriente, tanto era affascinata da quel popolo che aveva fatto scoperte fondamentali.

Molte conoscenze, sulle quali si fonda la nostra cultura, arrivano proprio dai paesi arabi.

Lo studio della matematica, della filosofia, della geografia, della medicina fu sviluppato dagli arabi già dall’VIII secolo.

Mentre, in quel periodo, la disgregazione dell’Impero Romano avena portato in tutto l’Occidente povertà, ignoranza e malattie.

E’ curioso come ci si senta affascinati da un luogo o da una cultura anche se nasciamo e viviamo lontanissimi da quelle terre.

A volte è come se un sapere atavico ci riconducesse là; cioè in una terra che ci appartiene.

Come un fil rouge che lega le nostre esistenze, capita di incontrare per caso, qualcuno che ci ricongiunge a quel luogo.

Incontri casuali, tracce del destino, immagini fissate nella memoria inconscia che si incasellano come pezzi di un puzzle.

Ma di questo mosaico noi non conosciamo l’immagine che ne emergerà, possiamo solo accoglierlo, lasciandoci guidare dall’istinto.

C’è una nobiltà d’animo in queste popolazioni d’oriente che Dorotea riconosce come propria.

Sente che le appartengono e vuole conoscerle, approfondirle e scoprire quel “nesso” che lega la sua storia a quei luoghi.

Il fascino del deserto, il tramonto tra le dune di sabbia, la magia di un’oasi che appare improvvisamente nel baluginio del sole.

Queste immagini così vivide le restituiscono una pace immensa, anche se lei nel deserto non ci è mai stata.

Curioso, chissà perché?

Dorotea se lo chiedeva spesso e cercava una spiegazione all’attrazione che provava.

Per questo aveva deciso di studiare la storia e la cultura araba, non per necessità professionali, ma per pura passione.

Quell’incontro inatteso all’ateneo fu provvidenziale!

Una traccia da seguire per conoscere, approfondire e finalmente un’occasione per tessere un rapporto con una discendente reale.

Chissà quante storie aveva da raccontare quell’anziana signora?

Magari possedeva documenti antichi, oggetti e ricordi che avrebbero potuto condurla alla scoperta più affascinante.

Quella di trovare la ragione del suo innamoramento!

Forse, approfondendo, avrebbe potuto trovare le origini di una stirpe, di una discendenza che la legavano indissolubilmente a quella terra.

Avrebbero potuto spiegarsi così le ragioni del suo sentirsi sempre estranea al mondo che la circonda?

Quella nobiltà d’animo, quella lealtà così radicata nella sua essenza provenivano dalla Cappadocia?

Le sue origini erano nobili?

Testo di: Rossana Mauri

Voce narrante di: Claudia Mochi

Foto di: Judith Scharnowski da Pixabay 

Musica da: freepd.com

Artista: Bryan Teoh – Brano: Neptunian Princess

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