L’albero della giovinezza
Secondo voi l’albero della giovinezza cosa può regalare a un giovane?
Per Daniele non era facile avere quattordici anni perché, sebbene non fosse più un bambino, i genitori lo controllavano a vista.
Facendo un notevole pressing con lui e tenendo monitorata ogni attività del ragazzo.
Da quando era stato bocciato in seconda media le sue giornate passavano lentamente tra scuola e ripetizioni.
Cambiando classe aveva perso gli amici che quell’anno avevano terminato le medie e, con la nuova scuola, avrebbero deciso la direzione della loro vita.
Lui no; quindi si sentiva goffo, impacciato, fuori luogo ovunque e, soprattutto, terribilmente solo!
Daniele somatizzò tutto questo malessere cominciando a ingrassare, tanto che a scuola, lo chiamavano “Kinder Bueno”.
Inoltre aveva cominciato a soffrire di narcolessia in forma piuttosto pesante.
Si addormentava a scuola, alle ripetizioni, in palestra, alla fermata del tram e anche davanti a un piatto di pasta asciutta.
I genitori preoccupati cercavano di incoraggiarlo in ogni modo e, quell’anno, decisero di portarlo in vacanza in Sicilia.
Sperando che le città d’arte, le vestigia greche, lo splendido mare e i parchi naturali potessero ridestare il suo interesse per la vita.
Fu proprio nel parco degli ulivi secolari che a Daniele accadde qualcosa di inverosimile, straordinario, inimmaginabile.
Si dice che gli ulivi, proprio per la loro longevità, abbiano acquisito una saggezza arcaica.
Grazie alla quale hanno sviluppato le loro proprietà benefiche, curative, lenitive, emollienti ma, soprattutto, una straordinaria capacità di adattamento.
Chissà se fu l’ulivo che aveva 2.200 anni ad affezionarsi a Daniele o se fu il ragazzo a provare sentimenti per quella pianta dal tronco cavo?
Ma infine tra i due si creò una relazione in modo che l’uno potesse offrire all’altro ciò di cui aveva bisogno.
Ci sono molte teorie che confermano quanto sia benefico stare abbracciati agli alberi.
La silvoterapia conferma che abbracciare il tronco degli alberi da sollievo a varie malattie: asma, bronchite, ipertensione o insonnia.
Nell’antichità la natura era considerata come l’unica medicina possibile per sanare numerose malattie.
Addirittura i Celti attribuivano proprietà magiche ad alcuni alberi e, in segno di rispetto, gli davano un nome.
Quindi è facile immaginare che il vecchio ulivo, intenerito dalle sofferenze di Daniele, abbia trovato il modo per offrirgli sollievo.
Daniele aveva bisogno di sentirsi orgoglioso di sé stesso e fiero delle proprie conquiste ma, si chiese l’ulivo, come fare?
Come dare una svolta alle sensazioni spiacevoli di inadeguatezza che Daniele provava?
Come fare e sorprenderlo positivamente e in modo indimenticabile?
Bhe, ciò che ci stupisce davvero è la creatività con cui l’ulivo lo ha fatto!
Testo di: Rossana Mauri
Voce narrante di: Paola Coppari
Foto di mehmet lafdinleten da Pixabay
Musiche di:
Da https://freemusicarchive.org/
Da freedp.com
Kevin Mac Leod Night in Venice
Cara Rossana, con una manciata di parole riesci a trasportarmi in luoghi lontani, nella vita di persone che imparo a conoscere grazie a te! La curiosità è solleticata, la lettura procede spedita per scoprire cosa succederà di lì a poco nel racconto e alla fine non rimango mai delusa :-) non so come fai perché io sono sempre di fretta, sollecitata da mille input esterni, ma quando arrivano i tuoi racconti mi fermo e mi regalo un momento tutto per me. Grazie di cuore