Il parco dei Fauni

Quante fatalità avvolgono la vostra vita, mentre siamo occupati nello studio, nella ricerca o nel lavoro.

Non ci accorgiamo quasi mai di essere tessere una trama complessa che ci mette in armonia con il nostro ambiente.

Incontri creati apparentemente dal caso, azioni inconsce che accelerano o ritardano gli eventi facendo in modo che ci si trovi proprio lì al momento giusto.

Tutti questi fattori, il cui controllo ci sfugge, sono gli avvenimenti che il destino allinea perché la vostra storia prenda una certa direzione.

Così succede anche nella vita di Greta, una biologa, studiosa ricercatrice per professione e per passione.

In uno dei suoi tanti incarichi raggiunge il Parco dei Fauni in Abruzzo con lo scopo di catalogare la fauna autoctona.

Creare un percorso botanico e uno studio per guidare i visitatori del parco alla conoscenza delle specie faunistiche.

Ma qualcosa di sorprendente l’attendeva all’arrivo!

L’incontro con Libero, giornalista e scrittore, fu un colpo di fulmine che certo non si aspettava.

Ma oltre a questo Libero le aveva rivelato che in quel parco veniva coltivata da secoli una vite rara e autoctona.

Il proprietario negava l’esistenza di quella coltivazione, sicuramente perché sarebbe stato costoso e complicato rivitalizzarla.

Mentre, vendendo il parco all’amministrazione regionale, avrebbe potuto sbarazzarsi di ogni spesa e complicazione.

Greta, che non ne sapeva nulla, rimase sbigottita!

Era suo compito esaminare attentamente le informazioni che il giornalista stava rivelando.

Una vite antica é un patrimonio unico e pregiatissimo, quindi i due si allearono in un’indagine che, al momento, doveva restare segreta.

Era bastato quell’incontro a rivoluzionare i piani di Greta e a cambiare i suoi obiettivi.

D’altro canto Libero aveva bisogno del suo appoggio per dimostrare la sua teoria e la veridicità della sua scoperta.

E poi quell’attrazione, quel sentimento che stava nascendo in entrambi, li riempiva di entusiasmo rendendo ancora più emozionante la ricerca!

Così, i due si avventurarono nel parco, seguendo le mappe antiche delle quali Libero era in possesso.

Passeggiando come due turisti si addentrarono nel folto della boscaglia seguendo alcuni indizi “biologici” che Greta riteneva coerenti.

Ma presto la ricerca li portò a prendere in considerazione non solo la vegetazione o le caratteristiche del terreno.

Forse la verità sarebbe emersa non dal suolo ma da ciò che stava sotto!

Così il mistero si fece ancora più intrigante e mentre osservavano attentamente le rocce e i rilievi trovarono una fenditura.

Forse era solo una spaccatura nel terreno ma…?

Perlustrando scoprirono un sentiero semi nascosto li condusse sotto terra.

Testo di: Rossana Mauri

Voce narrante di: Rejdi Mucaj

Foto di Peter H da Pixabay

Musiche di:

Dee Yan-Key 

Lobo Loco

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