Sfide Ecosostenibili 7° Stagione – Cucina Sostenibile con Daniela Zeziola

Rossana Mauri Giornalista e Podcaster intervista Daniela Zeziola esperta di cucina antica e moderna e podcaster.

Rossana: Per risalire a una cucina sana e sostenibile, in questo episodio del podcast Sfide Ecosostenibili, scopriamo quali coltivazioni sono arrivate sino a noi.

Alimenti che, resistendo ai cambiamenti climatici e economici hanno soddisfatto il fabbisogno nutrizionale di tante generazioni.

D’altra parte la storia insegna e tra metodi di coltivazione, conservazione e criteri di consumo, possiamo fare insieme una riflessione su come mangiamo e cosa mangiamo.

Con Daniela Zeziola scopriamo anche come conservare o recuperato il cibo per trasformarlo in ricette gustose e appetitose.

Daniela: Si, a me piace curiosare nella storia andare un po’ anche nelle cucine degli antichi per vedere che cosa mangiavano.

Perché legato al cibo c’è la storia di alcuni personaggi celebri e a me piace raccontarla in maniera divertita.

Rossana: So che hai scoperto tantissime antiche coltivazioni alcune delle quali sono ancora attuali estremamente nutrienti facili da coltivare.

Ma alcune hanno alle spalle una storia complessa, fatta di credenze e miscredenze e che tanto altro.

Daniela: Intanto va detto che anche se molte coltivazioni antiche sono oggi sulle nostre tavole ciò che è cambiato è il sapore il gusto.

Un esempio su tutti è il vino, infatti il vino bevuto nell’antichità aveva un sapore completamente diverso da un vino che beviamo oggi.

Pensa che la Vitis vinifera arriva dall’era del pleistocene, quindi parliamo di oltre 2 milioni di anni fa.

Oppure la patata o il pomodoro che erano considerati ortaggi del diavolo.

Rossana: Come gli ortaggi del diavolo, quali credenze avvolgevano questi vegetali?

Daniela: Per esempio la patata era considerata il tubero del demonio da dare solo ai maiali.

Fino a che Antoine Parmentier agronomo francese, dopo anni di carcere, alimentato a patate dimostrò che il tubero aveva caratteristiche nutrizionali eccellenti.

Oppure il pomodoro, per il quale leggende e credenze popolari sostenevano che facesse male che alla salute dell’uomo, per l’anima, per lo spirito.

Certo in tutto questo c’era anche lo zampino della chiesa che sosteneva che determinati prodotti erano frutti del demonio forse perché provenivano da terre lontane e sconosciute.

Rossana: Visto che siamo nell’ambito della sostenibilità parliamo di vegetali.

Dopo la domesticazione i frutti della terra hanno sempre accompagnato il genere umano ed è uno di quei prodotti che non generano nessun tipo di scarto.

Oggi come possiamo fare per mangiare un po’ più sano conservare gli alimenti e eliminare lo scarto e lo spreco?

Daniela: Allora direi di acquisire almeno tre regole: in primis cambiamo abitudini nel fare la spesa.

Noi siamo portati a comprare tutto quello che ci capita, attirati dalle promozioni, dalle novità e dal desiderio di contrastare la mancanza, ma  spesso  compriamo in eccesso.

Soprattutto sui prodotti freschi é facile generare lo spreco alimentare, perché acquistiamo una quantità superiore a quello che è il nostro fabbisogno familiare o personale.

Quindi Facciamoci una lista della spesa e programmiamo per i prossimi tre giorni cosa mangeremo.

Un’altra buona abitudine è quella di comprare nei mercatini biologici o nei mercatini equosolidali ma anche solo al mercato.

Andare al mercato è un un’abitudine che stiamo perdendo perché abbiamo sempre fretta.

Però è una cosa su cui io ho sempre puntato perché mi piace prendermi anche solo 5 minuti e fare un giro al mercato tra le bancarelle.

Possiamo sentire i profumi che si stanno perdendo soprattutto per quanto riguarda la frutta della verdura, possiamo vedere i colori e toccare con mano la qualità.

Oltre al fatto che possiamo parlare con il fruttivendolo e chiedere l’origine e la provenienza, questo genera rapporti che con il tempo diventano relazioni di fiducia.

Ma soprattutto dobbiamo capire che non è logico nei confronti dell’umanità buttare via gli alimenti, non dobbiamo buttare via niente.

Ci sono scarti alimentali, come le bucce della frutta o della verdura che solo eccellenti fertilizzanti per le piante.

Per esempio la buccia delle banane o i gusci delle uova che possono essere tagliuzzati o tritati e sono un ottimo concime.

Oppure l’acqua di cottura delle verdure, carciofi, asparagi, coste, erbette; tutta quest’acqua, priva di sale, è perfetta come brodo per un risotto o per una minestra.

Rossana: Dai regalaci una ricetta appetitosa con le verdure, soprattutto adatta ai bambini che, si sa, non amano le verdure.

Daniela: Possiamo prendere la verdura bollita, la frulliamo e con un po’ di olio un po’ di limone un po’ di pepe un pizzico di sale ma non troppo.

E se ci aggiungiamo un pò di peperoncino, di cumino o di rosmarino o menta possiamo fare una salsa gustosa, ideale per il la carne o anche per condire pasta o riso.

Se volete conoscere meglio Daniela Zeziola seguite il sito:

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Voci narranti di: Rossana Mauri e Daniela Zeziola

Musiche di: raccontipodcast.com

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