Sfide Ecosostenibili – L’architutto Terenzi

Le Sfide Ecosostenibili dell’architetto Gianni Terenzi.

Rossana Mauri Giornalista e Podcaster intervista all’architetto Gianni Terenzi per parlare di bio edilizia.

Come nasce questa tua passione?

Gianni: Ho iniziato per curiosità più di vent’anni fa.

In Italia in quei pochi convegni sulla bio edilizia eravamo solo noi tecnici del settore.

Lì mi son chiesto: “se non raccontiamo questi temi agli utenti finali quando proporremo qualcosa di nuovo, la loro prima domanda sarà: Quanto costa?” 

Quindi, secondo te, cosa è bene che tutti sappiano?

Gianni: Intanto è bene che sappiano che gli spazi confinati sono inquinati 5 volte di più rispetto all’esterno.

Poi che ci sono tantissime soluzioni sostenibili sul mercato.

Tra i vari materiali edili troviamo il sughero, la paglia di riso, i bio mattoni in calce e canapa, isolanti a cappotto in lana di pecora.

Inoltre é importante avere come referenti tecnici preparati e imprese preparate in tutto: dalle pitture dagli intonaci, fino ai rivestimenti.

Ma soprattutto dovremmo sempre associare la nostra terza pelle, cioè la casa, al cibo.

Oggi siamo più attenti al cibo, da dove viene, qual è il ciclo produttivo prima di arrivare sulla nostra tavola.

Ecco facciamo la stessa cosa con lo studio architettonico dei luoghi nei quali viviamo.

Se tu dovessi fare il progetto di una ristrutturazione da che punto di osservazione partiresti?

Gianni: Parto dalla scelta degli ingredienti cioè i materiali, ancor prima del disegno architettonico distributivo.

Innanzitutto mi piace capire il “Modus Vivendi” di chi abiterà quell’appartamento in modo da dargli le giuste informazioni.

Poi seguo rigidamente il protocollo della salubrità indoor e preparo la relativa certificazione.

Il che vuol dire che vado a controllare tutti i materiali e a confrontarmi con l’impresa sulla modalità di applicazione.

Ecco un’altra Sfida Ecosostenibile: Le certificazioni, facci qualche esempio.

Gianni: Un esempio molto semplice: negli asili nido spesso di usa il parquet.

Se non è un parquet certificato se non fa parte di una catena di custodia non ne conosciamo le origini.

Quindi non sappiamo se sono stati usati pesticidi o altro.

Se poi si mette sotto il pavimento un riscaldamento radiante il legno emana tutto quello che c’è al suo interno.

Capite bene come può essere pericoloso a lungo andare.

Come la vedi la questione ecobonus del 110% e il greenwashing?

 Gianni: Lo dico in maniera diretta, anche se non è una notizia eclatante.

E’ stata un’ottima opportunità nei casi di efficientamento energetico.

Ma per quanto riguarda la qualità dei materiali chi ha fatto il 110 è andato dai fornitori tradizionali.

Non c’è stata nessuna attenzione nella valutazione o nella scelta di materiali bio.

Finché i materiali tradizionali sono finiti e lì si è cominciato a parlare di bio edilizia.

Purtroppo non per una vera scelta ma per una banale esigenza di mercato.

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Testo di: Rossana Mauri

Voce narrante di: Rossana Mauri – Gianni Terenzi

Musiche di: raccontipodcast.com

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